L’esperto in classe e la gita virtuale

Eleonora Pantò
4 min readApr 11, 2021

--

Il dibattito sui danni/vantaggi della DAD continua… si impara di più, di meno?

Nonostante dagli anni ’90 si parli di usare il PC per rivoluzionare l’apprendimento, nessuno al mondo era preparato per questa situazione. Una decina di anni fa, quando sono iniziati gli investimenti per connettere le scuole e usare i PC in classe in modo in più strutturale e meno pioneristico, la “scuola virtuale” esisteva già anche se pensata solo per situazioni problematiche e numeri ridotti: malattie, carcere, disabilità, fobia, gravidanza, per artisti, atleti, viaggiatori o situazioni di isolamento geografico . Questo video raccontava la scuola virtuale nel 2012 mostra una piattaforma digitale che replica il funzionamento della scuola, quello che sta avvenendo oggi per molti studenti.

Interhigh School in 2012

Mi piacerebbe capire e quali sono le attività che sono state abilitate da questa nuova situazione…se qualcuno avesse voglia di raccontarmelo ne sarei molto felice.

Ad esempio, visto che in via ipotetica, siamo tutti connessi e raggiungibili grazie ad Internet, mi sono sempre stupita del fatto che a scuola non si usasse la potenzialità della rete per mettersi in contatto con esperti in carne e ossa: scienziati, scrittori, artigiani, artisti, medici..

E’ piuttosto normale invitare esperti o persone notevoli a scuola: di solito è un processo impegnativo: è necessario che l’esperto sia disponibile e interessato e in grado di raggiungere la scuola: questo si traduce in vari livelli di costi per chi si sposta (tempo, denaro, ecc) mentre quando la scuola ha queste occasioni ottimizza l’investimento organizzando una partecipazione massiccia degli studenti, e anche questo ha un costo organizzativo.

Tutto questo im modo forse un po’ meno elettrizzante può essere organizzato molto più facilmente online: si tratta di trovare nell’agenda dell’invitato un’ora o due per incontrare i ragazzi e si eliminano ivincoli di spazio: si può intervistare chi sta dall’altra parte del pianeta. Questo l’hanno capito da tempo programmi come Caterpillar o Propaganda che hanno le loro “antenne” (persone in grado di parlare in italiano) in varie parti del globo e possono testimoniare situazioni di attualità in prima persona. Online si trovano moltissime community interessanti come GlobalVoiceOnline, fatte di persone che scrivono della situazione dei loro Paesi dai quattro angoli della terra.

Nel frattempo, si stanno moltiplicando in rete le offerte di laboratori online per bambini e per le scuole: anche noi di Dschola con Programmo Anch’io ci siamo trasferiti online per ovvie ragioni.

Sono sempre più diffusi anche in Italia, associazioni ed enti che offrono laboratori online simili ad un sito molto seguito in US che si chiama outschool di cui abbiamo parlato qui . Nel seguito descrivo tre progetti rappresentativi di nuove modalità di usare la rete in classe o con i bambini.

Agora del sapere

Ho conosciuto Gabriella Monzeglio e Sara Canavesi nel 2019, quando l’idea di fare videoconferenze in classe sembrava ancora un po’ folle. Sono due donne veramente vulcaniche che hanno scommesso tantissimo su questa idea di far cadere i muri delle aule, portando le studentesse e gli studenti a visitare un museo o scoprire la storia di luoghi storici, la loro idee è di ampliare l’offerta formativa attraverso il digitale. Agora del Sapere è partito da Torino, grazie ad un finanziamento regionale ed offre visite virtuali a musei, lezioni e incontri con esperti grazie ad accordi con varie associazioni e istituzioni culturali. Gli incontri offerti sono al momento completamente gratuiti per le scuole.

LABOOM

Ho conosciuto Elena Petrucciani attraverso HundrED di cui siamo entrambe Ambassador. Elena è una serial startupper che ha vissuto fra Francia, California e Australia: dopo un importante esperienza nel tennis, una laurea in economia e business administration ha lanciato la prima startup in Silicon Valley per offrire benefit legati alla genitorialità e una per sostenere le ragazze in ambito STEM. E’ stata giornalista e ha collaborato con CodeMotion Kids ed è appassionata di Musei per bambini. Dal Trentino dove si trova ora, ha lanciato la sua creazione più recente che si chiama Laboom, un’idea nata anche dalla situazione di lockdown: un marketplace che mette in contatto educatori e associazioni che offrono laboratori che possono essere prenotati in modo semplice dalle famiglie e fruiti completamente online. I laboratori di Laboom hanno prezzi contenuti e spaziano dallo yoga all’archeologia, dalla matematica alla storia e sono adatti a bambini dai 3 anni in su. L’iniziativa sta andando molto bene, tanto che Elena è alla ricerca di collaboratori per ampliare la sua attività, eè alla ricerca di un co-founder tecnico e dei collaboratori senior (vari profili: comunicazione, educatori, sviluppatori etc) per creare un bel team. Per contatti elena@laboom.co

Codytrip

Quando si va in gita, ci si immerge con tutti i sensi in un’esperienza nuova: il viaggio, le strade di una città che non si conosce sono il preludio alla meta designata museo o palazzo che sia, e poi ci sono i cibi nuovi e l’esperienza di dormire in hotel… a riprodurre un’intera giornata in gita ci ha pensato Alessandro Bogliolo, prof. di Informatica di Urbino da sempre attivo nella promozione del coding e nella costruzione di community. Dopo aver organizzato per 4 anni una summer school sul coding nella sua città, ha sperimentato nel 2020 le gite virtuali. Un format che si è rivelato vincente e dopo aver chiesto alla comunità CodeMooc in quali città italiane avrebbero voluto andare in gita, ha organizzato per la primavera 2021 quattro #codytrip : Firenze, Torino, Salento, Taranto e la Valle d’Itria e Napoli. Le gite sono raccomandate per ragazzi dai 7 ai 14 anni e sono completamente gratuite: sono già tantissime le prenotazioni e c’è ancora possibilità di iscriversi.

--

--

Eleonora Pantò
Eleonora Pantò

Written by Eleonora Pantò

building bridge not walls #community #learning #school #mooc @epanto

No responses yet