Le OER possono sostituire l’insegnante?

Eleonora Pantò
2 min readMar 27, 2021

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Media & Learning, associazione europea che organizza da più dieci anni il premio Medea Awards, per valorizzare la produzione europea di media digitali per l’apprendimento e che ho avuto l’onore di presiedere nei suoi primi anni di vita, ha organizzato una video-chat con il titolo provocatorio “Le risorse educative aperte (OER) possono sostituire l’insegnante?”

Nel corso della chiacchierata informale moderata dalla prof.ssa Sónia Hetzner, docente dell’Innovation in Learning Institut, Friedrich-Alexander-University, Erlangen-Nürnberg (FAU), Germany si è discusso se con l’aumento della formazione online dovuta alle restrizioni dettate dalle pandemia, che in molti casi aumenta la parte di apprendimento in autonomia, le risorse educative disponibili online senza limitazioni rendessero superflua la presenza dell’insegnante. La risposta data dai presenti anche molto ben argomentata è che se non ci sono strategie e metodologie didattiche che coinvolgono gli studenti in modo attivo, la disponibilità di materiali didattici ben fatti, può rendere l’insegnante superfluo. Si è discusso poi se questo concetto fosse valido per ogni disciplina e di come parlando di OER si finisce sempre a disquisire di aspetti legali perché il copyright oggi sembra servire soprattutto gli editori: non aiuta certo gli utenti finali e in qualche misura neanche gli autori, che nel caso vogliano distribuire i propri contenuti con licenza libere devo fornire maggiori garanzie agli editori che dimostrino che effettivamente possano farlo.

Durante l’incontro è stato citato uno studio condotto da Bay View Analytics su 3200 docenti universitari e finanziato da the William and Flora Hewlett Foundation.

Lo studio Digital Texts in the Time of COVID: Educational Resources in U.S. Higher Education, 2020, appena pubblicato ha evidenziato che per il quinto anno consecutivo è aumentata la consapevolezza dei professori universitari sulle OER mentre l’adozione è rimasta stabile. Inoltre ha registrato un maggiore soddisfazione dei docenti con i libri di testo aperti e una maggiore necessità di materiali digitali per soddisfare le richieste della formazione online. La preoccupazione finanziaria per gli studenti è cresciuta nella pandemia, il che rende le OER una forte opzione per i docenti”, ha detto la dottoressa Julia Seaman, direttore della ricerca per Bay View Analytics. “Inoltre, secondo i docenti le OER sono di qualità uguale o superiore alle alternative commerciali” fonte

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Eleonora Pantò

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